Lettera Pastorale per la Settimana Santa

+ SALVATORE MICALEF

PER GRAZIA DI DIO E DELLA SANTA CHIESA

VESCOVO ORDINARIO

Prot. n. 152/2019 v-o

LETTERA PASTORALE PER LA SETTIMANA SANTA 2019

Carissimi fratelli e sorelle, pace e benedizioni nel Signore Gesù sia sempre con voi!

Siamo ormai vicinissimi alla Settimana Santa. Occasione veramente straordinaria per preparare il cuore e tutto il nostro essere interiore a meditare e rivivere con intensità la dolorosa Passione del Signore. I giorni del Triduo pasquale rendono attuale la memoria del dono che Gesù ha fatto e continua a fare di sé stesso all’umanità e a ciascuno di noi poveri peccatori. Nel suo cammino volontario verso il Calvario, Gesù il Figlio del Dio Unigenito abbraccia con amore verso di noi la croce e con essa, la difficile e dura obbedienza al Padre, ricevendo un progetto di salvezza che passa attraverso l’offerta totale di sé stesso come vittima immolata che alla fine risplenderà con la luce abbagliante della Resurrezione dalla morte. Infatti, nelle scritture c’è scritto: “dove è o morte il tuo pungiglione?” Il Cristo invita ciascuno di noi a fare il doloroso cammino in sua compagnia, aiutandolo a portare la Croce. Conosce la nostra debolezza, le paure e le resistenze, i piccoli e grandi tradimenti. Ma sebbene, Egli, l’Increato ci vuole a suo fianco come suoi fedeli compagni di viaggio, noi dobbiamo essere quei cirenei che con devozione lo aiutano a portare la Sua croce, verso il Calvario.

Carissimi fedeli della nostra Prelatura, uomini e donne, bambini, giovani, adulti e anziani, mi rivolgo a ciascuno di voi per offrirvi il mio saluto e augurio sincero. Ho guardato i vostri volti, talvolta segnati da fatiche, dolore e preoccupazione, ma anche da gioia e speranza. La situazione economica concreta in questo determinato periodo della nostra storia non rende facile il cammino di fede e la partecipazione attiva alla vita della Prelatura, portando le persone a isolarsi a causa dei problemi e delle inquietudini per la vita di ogni giorno. La fede in Cristo non si può vivere solo basandosi sulle proprie preoccupazioni. Tutti noi siamo e siete chiamati a fare della fede un elemento di scelta primaria, che si matura nella relazione e nel dialogo sincero con Dio e con il prossimo e ha bisogno di essere presente nella vita quotidiana di ognuno di noi, solo Dio può sistemare tutto, ma noi e voi siamo chiamati alla Preghiera fatta con il cuore. Siete chiamati ad approfondire la relazione tra voi e Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e tra voi c’è la comunità cristiana in cui siete inseriti. La Pasqua è un’occasione unica ed importante, per ritrovarsi insieme come credenti e per vivere il momento centrale della nostra fede: la Passione, la Morte e la Resurrezione di Gesù nostro Signore.

Carissimi, non abbiate terrore di vivere la fede apertamente, di approfondirla, di raccontarla, di testimoniarla, con l’ausilio del Santo Vangelo. La fede è un dono di Dio, ma va anche coltivata, aiutata, stimolata. I sacerdoti, i diaconi, e i religiosi che vi accompagnano e vi aiutano in questo cammino verso la Patria Eterna, sono chiamati a questo ministero e quindi, fa parte della loro vocazione, ad aiutare tutti a conoscere a amare sempre più il Signore. D’altra parte, anche voi siete chiamati ad aiutare i presbiteri e i consacrati a vivere la loro vocazione con sempre maggiore fedeltà, nella qualità di una coerenza che aiuta tutti a costruire il popolo di Dio e la sua Santa Chiesa. Ora mi rivolgo a voi, carissimi sacerdoti e diaconi. Il Signore mi dà la grazia di vivere insieme a voi la Pasqua. Ci ritroveremo anche quest’anno a celebrare la Messa Crismale la mattina del Giovedì Santo. Non si tratta di una celebrazione di routine, ma di una manifestazione visibile di unità della nostra Prelatura, convocata attorno al Signore che tutti ci chiama a seguirLo e in cui il vescovo manifesta il segno tangibile di comunione. Grazie del vostro esempio e della vostra collaborazione. Come già ho avuto occasione di dire, la situazione storica che viviamo nella Chiesa universale e nella nostra Prelatura impone una maggiore riflessione sull’identità di presbiteri, sul nostro stile di annuncio e ministero nella comunità cristiana, sul nostro rapporto con i laici e sulla nostra capacità di suscitare e animare la vocazione e i ministeri di ciascuno al servizio del Regno di Dio. Nei giorni del Triduo Pasquale il Signore ci riproporrà ancora una volta il suo stile di servizio, così efficacemente manifestato nella lavanda dei piedi nell’Ultima Cena. A ciascuno auguro sinceramente di vivere il cuore dell’anno liturgico con animo aperto e gioioso che conduce tutti verso l’eredità eterna. La Passione e la Resurrezione di Gesù, sia un invito alla Speranza che sempre e in ogni momento della nostra vita terrena ci deve animare e incoraggiare nei momenti difficili. Non seminiamo per noi stessi, non parliamo per conto nostro, non annunciamo una nostra salvezza, non diamo una nostra misericordia, ma tutto è fortificato dallo Spirito Santo, dono del Signore che ci ha promesso di stare con noi sino alla fine del mondo. Vi esorto dunque a ritornare all’essenziale della nostra vocazione, per rispondere alla fame e sete del Dio Vivente. Ripeto nuovamente, siamo chiamati a portare al mondo il Pane delle Parola e dell’Eucaristia, vero cibo e bevanda per la nostra anima. Ai Religiosi di Maria Immacolata appartenenti alla nostra Prelatura l’augurio di una Santa Pasqua ricca di Pace e di Amore. La vostra vicinanza al popolo di Dio, alle famiglie, ai bambini e giovani vi porta a conoscere tante situazioni difficili, di sofferenza e fatica. Il Signore Gesù, che nel saluto di Pasqua ha dato ai discepoli la Sua Pace, ne ricolmi i vostri cuori perché possiate trasmetterla a tutti coloro che incontrerete nel vostro cammino nel servizio quotidiano di cui tutti noi vi ringraziamo. Il Signore ci invita a una lettura più attenta di queste realtà, per comprendere dove, con il Suo aiuto, dovete e dobbiamo andare. Pur in mezzo alle difficoltà e alle sofferenze, Egli ci invita a non demordere mai e di non perdere la fiducia e la Speranza in Lui e ci ripete, come ai discepoli impauriti chiusi nel Cenacolo; “non temete! Io Sono con voi, fino alla fine del mondo!”.

Auguri di vero cuore a tutti. Auguri per una Pasqua che illumini gli angoli più oscuri della terra. Auguri per una Pasqua di Fiducia nel Signore Risorto, che incoraggia il nostro cammino nonostante la fatica o il dubbio della vita presente. Auguri anche per coloro che si sentono lontani, non toccati da questo annuncio, a causa del dolore e della sofferenza. Auguro a tutti che il Cristo della Pasqua, che dissipa il timore e dona la Pace, entri in ogni casa e ogni cuore.

Laudetur Iesus Christe. Semper Laudetur

Dato a Roma nella Sede Episcopale il 14 Aprile 2019

Domenica delle Palme e della Passione del Signore.

++ Salvatore Micalef

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